La prima parte della mia vita, quella soprattutto artistica, in pochissime parole:
1944: (29 giugno) nasco a Soave (Verona), dove tuttora risiedo
1960: da studente liceale comincio a studiare e a suonare la batteria (in casa)
1962: dopo una breve parentesi in un gruppetto di amici (repertorio soprattutto di liscio) formo il complesso “The Storms”, con Giorgio Fedrigoli (chitarra solista), Enrico Del Greco, chitarra ritmica e Paolo Corradi (basso), al quale per alcuni mesi si aggiunge Vitty Bovo (canto). Paolo Corradi verrà sostituito verso fine anno da Gilberto Storari, ottimo chitarrista e disponibile a suonare il basso
1963: “Dino e I Kings”, vincitori in quell’estate del “Festival degli sconosciuti” di Teddy Reno, mi propongono di sostituire il loro batterista, che, con il chitarrista ritmico, non è stato approvato dalla RCA, con la quale il gruppo dovrebbe firmare un contratto discografico. Io accetto alla condizione che anche Gilberto entri nel gruppo. Condizione accolta e, dopo un mese di prove intensissime (otto ore al giorno) in ottobre entriamo nello Studio D della RCA a Roma per registrare “Così come sei” (cover di “Hey, Good Looking” di Hank Williams, che sarà la facciata B di “Eravamo amici”, grande successo di Dino. “Dino e I Kings” sono: Eugenio “Dino” Zambelli (cantante), Ennio Ottofaro (chitarra solista), Gilberto Storari (chitarra ritmica), Damiano Pelanda (basso) e il sottoscritto alla batteria.
1965: La storia di “Dino e I Kings”, dopo tensioni dovute a cambiamenti contrattuali che Dino vuol apportare al nostro rapporto artistico ed economico, finisce in aprile. Dino, per poter onorare i contratti già firmati, propone a I Mistits di Verona, il complesso del cantante Renato Bernuzzi, di prendere il nostro posto. Questi accettano e noi, sapendo che Renato era così libero da impegni, gli proponiamo di entrare nella nostra formazione per creare un gruppo modernissimo, un po’ alla Rolling Stone, dove la voce è uno strumento del gruppo. Renato ci sta, e di qui riprendiamo la strada. A questo punto però Damiano Pelanda, per problemi familiari, esce dalla band e lascia il posto a Andy De Bruyn, il giovane bassista del gruppo veronese “I Delfini”, che sapevamo essere molto btravo e in linea con i nostri progetti. . Così ricostituiti, I Kings in ottobre firmano il contratto con la Durium. I primo disco che registriamo, con testo scritto da me, è “Fai quello che vuoi”, cover di “Time Is On My Side”, allora successo dei Rolling Stones, e a sua volta cover dell’edizione originale di Irma Thomas. Facciata B è “Ma non è giusto”, cover di “She’s Not There” dei britannici Zombies.
1966: dopo una intensissima attività discografica e concertistica che, nell’arco di sei mesi, vede I Kings realizzare altri 3 singoli (45 giri) e un LP (33 giri), siamo pronti per partecipare al Cantagiro (il primo con i complessi) con la canzone “Io ho in mente te”, già registrata da tempo e compresa nel nostro LP, ma ne veniamo impediti dalla Ricordi, editrice del brano, decisa a darlo all’Equipe 84. In fretta io e Ennio componiamo “Cerca”, che registriamo con il gruppo in maggio, e affrontiamo il Cantagiro. La canzone, che ora molti giudicano brano bello, elegante, di grande qualità, non si rivela adatta a colpire il pubblico al primo ascolto, e così questo grande tour in giro per l’Italia si rivela per noi un piccolo fallimento. Resistiamo, e all’inizio di dicembre io e Ennio scriviamo “Caffè amaro”, il nostro brano più bello e intenso, tuttora amato dai veronesi, che l’hanno ormai adottato come loro inno, tanto che Il 22 aprile 2022 il Sindaco di Verona consegnerà a me e Ennio una targa a ringraziamento per aver scritto questa canzone! https://www.giornaleadige.it/2022/04/27/riconoscimento-agli-autori-di-caffe-amaro-canzone-simbolo-della-verona-beat/
1967: io, iscritto alla Facolta di Scienze Politiche presso l’Università di Padova, scopro all’inizio di gennaio di aver dimenticato di presentare entro il 1966 la domanda di rinvio del servizio militare. Ricevo infatto la cartolina precetto e prima della fine del mese mi presento alla Caserma “Trizio” di Lecce per pagare il mio debito alla Patria. In primavera Andy, il nostro bassista, esce dal gruppo, e viene sostituito dal vecchio titolare Damiano Pelanda. A fine estate “I Kings” si sciolgono.
Aggiungo solo, per chi desiderasse sapere tutto e anche qualcosa di più su di me e ciò che è successo in questo periodo che qui ho solo riassunto in modo molto succinto, che tutto è ampiamente raccontato nel mio libro “Caffè amaro – Quel certo sapore dei miei anni ’60”, Cierre Edizioni, Caselle di Sommacampagna, Verona, Aprile 2007 (Il volume contiene anche il CD musicale del 45 originale de I KINGS. Autore: Pierpaolo Adda. Prefazione: Gigliola Cinquetti(
- La mia prima foto
- De Bernardi, la mia prima batteria
- The Storms, 1a formazione
- The Storms, con Vitty
- The Storms sul palcoscenico del Teatro Ristori di Verona
- Sulla batteria del mio amico Giorgio Salgarelli
- The Storms con il nuovo bassista Gilberto. Io ho la mia nuovissima batteria Trixon
- Teddy Reno e Rita Pavone, vincitrice del 1° Festival degli Sconosciuti
- Teddy Reno
- I Kings vincitori del Festival degli Sconosciuti
- Dino e I Kings sulla copertina del primo disco
- Dino e I Kings alla RCA
- Renato e I Misfits
- Damiano se ne va
- Andy De Bruyn prende il posto di Damiano
- I Kings in tournée con la Carovana della Bellezza (Concordo 1965 di Miss Italia
- Il primo disco de I Kings
- I Kings in un bella foto
- “Cerca”, il disco del Cantagiro 1966
- La foto ufficiale del Cantagiro 1966
- “Caffè amaro”, la nostra più bella canzone
- Buone feste 1966!!
- Pierpaolo, A.C.S. a lecce
- I Kings con Luciano Tassinari e Damiano Pelanda al posto kio e di Andy
- Il nostro secondo disco
- Il terzo disco, dove io canto “La risposta” come voce solista
- Il quarto disco
- I Kings – LP fronte
- I Kings in scena con le nuove chitarre “Eko – I Kings”, disegnate da me
- King Ennio
- King Pierpaolo
- King Gilberto
- King Andy
- King Renato
- I Kings al “West End” di Torino
- L’unica “Eko – I Kings” sopravvissuta al furto dei nostri strumenti dal pulmino