“RESISTENZA” – PIERPAOLO ADDA – LIBRO + CD E CD
“UCRAINA” – PIERPAOLO ADDA
“vivere o sopravvivere” è un doppio cd nel quale ho cercato di dire qual’è a mio avviso la strada più giusta da percorrere per potersi ogni mattina guardare allo specchio senza provare vergogna; nei 21 brani che compongono questo album parlo di chi è stato importante nella mia formazione, dei miei riferimenti etici e umani, della mia terra, dei miei valori;
questo è l’ultimo album da me affidato ad “azzurra music”, che lo ha pubblicato e lo ha tuttora in catalogo; chi desiderasse acquistarlo può utilizzare questo link: https://www.azzurramusic.it/it/component/virtuemart/tri1425_vivereosopravvivere
io ho cantato le canzoni e ho suonato chitarre acustiche, percussioni e batteria; mio figlio tommaso adda ha curato gli arrangiamenti, le registrazioni, il mixing e il mastering, e ha suonato chitarre elettriche e acustiche; gilberto storari ha suonato l’armonica a bocca; ivano avesani ha suonato il basso elettrico e sua figlia sophia leda ha suonato il contrabbasso; eugenia soregaroli ha suonato il flauto traverso; pedro javier gonzález ha suonato la chitarra flamenca; inoltre tra i 21 brani ce n’è uno che ho realizzato scrivendo un testo italiano per “back to you” del mio caro amico Thom Bresh, figlio del leggendario cantante, compositore e chitarrista Merle Travis; la mia versione si intitola “è l’amore che non c’è più”, e la chitarra che accompagna il mio canto è proprio di Thom Bresh, che mi ha inviato i file audio pochi mesi prima di morire; l’artwork è di monica franceschi
se vi fa piacere conoscere i testi delle canzoni, eccoli:
IL CONCERTO
Datemi l’indirizzo di una carrozzeria
Ti svegli la mattina…
il letto è ancora là…
caldo da un sonno breve
che hai vissuto a metà…
difficile dormire
quando il tuo corpo arranca…
difficile la corsa
se la vettura è stanca…
Che duro ritrovarsi
fragili e senza forze
quando ci credevamo
forti come le querce…
che triste dover chiedere
quando ieri eravamo
abituati a prendere
allungando la mano…
Datemi l’indirizzo
di una carrozzeria
che mi tolga la ruggine
e se la porti via…
datemi l’indirizzo
di un’officina seria
che cancelli i chilometri
da motore e memoria…
Nel libro dei ricordi…
le foto dei vent’anni…
eravamo i nipoti…
e adesso siamo i nonni…
Sono pochi i capitoli
da leggere rimasti…
prima o poi passa il treno…
son già fissati i posti!
Ragazzi che correte
senza sapere dove…
ragazzi che bruciate
anche le gomme nuove…
godetevi il momento…
godetevi la vita…
mentre la rincorrete
vi sfugge dalle dita…
Datemi l’indirizzo
di una carrozzeria
che mi tolga la ruggine
e se la porti via…
datemi l’indirizzo
di un’officina seria
che cancelli i chilometri
da motore e memoria…
Certi uomini si incontrano
Certi uomini si incontrano
per la strada o in qualche bar…
gli occhi persi di chi con la testa è via…
anche se col resto è qua…
C’è chi beve e nel bicchiere va
a cercare i suoi perché…
le risposte un giorno forse troverà
in un fondo di caffè…
C’è chi ha perso tutti sogni e chi non ha
mai sognato in vita sua…
e c’è ancora chi nel vino cambierà
la tristezza in allegria…
Certe vite si consumano …..
parcheggiate all’osteria…
bicchiere in mano e l’orecchio al campanile
la giornata scorre via…
C’è chi vive di ricordi e chi non sa
se oggi è festa o un lunedì…
e i discorsi sono sempre uguali, sai…
c’è chi campa anche così!
C’è chi ha perso tutti sogni e chi non ha
mai sognato in vita sua…
e c’è ancora chi nel vino cambierà
la tristezza in allegria…
C’è chi vive di ricordi e chi non sa
se oggi è festa o un lunedì…
e i discorsi sono sempre uguali, sai…
c’è chi campa anche così!
Il volo
Lo smoking ben stirato,
non per portarla a cena,
ma per fare con classe
la tua uscita di scena…
Eleganti le scarpe,
belle… vernice nera…
perfette, lucidate…
completo da gran sera…
e lì, sul comodino –
li degni di un sorriso –
gli strumenti del volo…
è già tutto deciso…
le pillole… un po’ d’acqua…
le bevi… è una carezza…
e poi tre o quattro whisky
per chiudere in bellezza…
Volerai senza ali,
volerai su nei cieli…
senza tristi ricordi…
i tarli di oggi e ieri…
Scriverle non è stato
utile o sufficiente…
dirle quanto soffrivi
non è servito a niente…
E allora cosa resta
da fare per chi ha cuore…
solo farla finita…
morire con l’amore…
Là, sulla scrivania,
un biglietto con poche
righe per non turbare
chi vede e nulla dice…
“Non giudicate… ho fatto
da solo la mia scelta…
questa non è più vita…
vado a cercarne un’altra… “
Volerai senza ali,
volerai su nei cieli…
dove il domani chiude
le ferite di ieri…
Per te qui più non c’era
motivo per restare…
hai scelto di partire,
e mai più ritornare…
Così hanno trovato
il corpo tuo sul letto…
l’anima già volata
in cielo, là, oltre il tetto…
Per te qualcuno piange,
perché gli amici sanno…
altri si chiederanno…
molti commenteranno…
Lei non sa che hai fermato
stanotte il tuo orologio…
lo leggerà domani
in un breve necrologio…
Voli là, senza ali,
voli lassù nei cieli…
senza tristi ricordi…
tarli di oggi e ieri…
Voli là, senza ali,
voli lassù nei cieli…
dove il domani chiude
le ferite di ieri…
Siamo pietre di fiume
Come posso adesso io,
che a fatica so di esistere,
come posso adesso io
darti forza per resistere?
Non è facile per noi,
rami dello stesso albero,
incontrarci… siamo qui,
ma nessuno di noi è libero.
C’è chi parla perché sa,
e chi dà consigli a vanvera…
c’è chi tace eppure fa,
se anche il mondo lo rimprovera …
e ciascuno, come può,
si organizza per resistere
e magari dice no,
perché non si vuole vendere
Siamo pietre di fiume
spinte dalla corrente…
siamo foglie che il vento
soffia a valle dal monte…
Qualche volta io vorrei
fare un gesto per riprendere
giusto un po’ di libertà,
stare fermo oppure correre…
ma il coraggio, se non c’è,
non lo puoi comprare a credito…
e alla fine cambi idea
e rimetti il vecchio abito…
Siamo pietre di fiume
spinte dalla corrente…
siamo foglie che il vento
soffia a valle dal monte…
Un’altra notte bianca
Un’altra notte bianca,
i fantasmi ritornano da me…
sonno che rifiuta
di arrivare e riposo qui non c’è…
Butto giù qualcosa,
qualche pillola per mandare via
quel cerchio che la testa
stringe forte, e non so che cosa sia…
Costa, costa tanto,
più di quanto riesco a sopportare,
fare tutti i conti
con passato e presente da buttare…
Costa e, se potessi,
darei tutto e anche più per cancellare
storie che ho vissuto
e che adesso vorrei dimenticare…
Un’altra notte bianca…
come un boomerang tornano da me
occhi, visi, voci,
che in passato ho ferito come te…
Fatemi dormire,
devo chiudere gli occhi per un po’…
devo seppellire
i miei scheletri, ma come non so…
Costa, costa tanto,
più di quanto riesco a sopportare,
fare tutti i conti
con passato e presente da buttare…
Costa e, se potessi,
darei tutto e anche più per cancellare
storie che ho vissuto
e che adesso vorrei dimenticare…
Un’altra notte bianca…
ormai non c’è più tempo per sognare,
ricordare i giorni…
io cerco solo di dimenticare…
sono molto stanco…
la forza di resistere non c’è…
troppo grande il peso…
per le spalle di un uomo come me…
Costa, costa tanto,
più di quanto riesco a sopportare,
fare tutti i conti
con passato e presente da buttare…
Costa e, se potessi,
darei tutto e anche più per cancellare
storie che ho vissuto
e che adesso vorrei dimenticare…
Migranti
Fratelli che ignudi
per mare e per terra
fuggite la sete,
la fame, la guerra…
fratelli che ovunque
di notte e di giorno
cercate un approdo
che non sia l’inferno…
per voi non c’è tregua,
per voi non c’è pace,
per voi non c’è un porto,
per voi non c’è luce…
per voi che chiedete
soltanto un aiuto
c’è l’indifferenza,
disprezzo, rifiuto…
Migranti che il mondo produce
con guerre, silenzi e finanza,
il vostro destino è rubato
da chi non ha cuore e coscienza…
Migranti che il mondo non chiama…
migranti che nessuno ama…
migranti vestiti di stracci…
ma il mondo ama chi veste Gucci…
Vi vedo ai confini
di Bosnia e Turchia…
dal mare di Libia…
dalla Tunisia…
ovunque bussiate
cercando un futuro
trovate un rifiuto,
ostacoli, un muro…
Eppure cercate
soltanto una mano,
un pezzo di pane,
un cielo sereno…
ma è sempre più sorda
la nostra natura…
la povertà e brutta,
e poi fa paura…
Migranti che il mondo produce
con guerre, silenzi e finanza,
il vostro destino è rubato
da chi non ha cuore e coscienza…
Migranti che il mondo non chiama…
migranti che nessuno ama…
migranti vestiti di stracci…
ma il mondo ama chi veste Gucci…
La storia
La storia ci racconta tutti i giorni la realtà…
vedo nero e il domani non so cosa porterà…
Non serve un indovino, uno stregone o una magia…
il mondo è già malato oltre ogni fantasia…
Io vedo e sento gente… vivo in questa società,
e ormai penso che questa sta per rompersi a metà…
a destra vedo i ricchi andare su, sempre più in su…
dall’altra i disperati che non ce la fanno più…
La storia si ripete, la storia non si ferma…
La storia è quella ruota, che gira, va e ritorna…
La storia è un professore che insegna una lezione
a un mondo di incoscienti senza logica e ragione…
E allora mi son fatto in testa questa fantasia…
un corto sul domani come è facile che sia…
Si alternano scenari, armi e scontri di guerrieri…
e in fine un gran fermento di becchini ai cimiteri…
Ho visto Giulio Cesare con tutti i congiurati,
la ghigliottina all’opera, e i re decapitati…
lo zar e la famiglia consegnati al Padreterno,
la fine dei fascismi e i dittatori giù all’inferno…
La storia si ripete, la storia non si ferma…
La storia è quella ruota, che gira, va e ritorna…
La storia è un professore che insegna una lezione
a un mondo di incoscienti senza logica e ragione…
Non chiedermi se penso che domani cambierà
perché, come dicevo, non c’è pietra che non sa
che l’unico progresso è solo quello della scienza,
perché l’umanità non ha né cuore né coscienza…
Nel film che ho immaginato ogni uomo è una comparsa…
e anche chi comanda è l’attore in una farsa…
Qui siamo tutti in transito, con una differenza…
che c’è chi tira il carro e c’è chi sta sempre in vacanza!
La storia si ripete, la storia non si ferma…
La storia è quella ruota, che gira, va e ritorna…
La storia è un professore che insegna una lezione
a un mondo di incoscienti senza logica e ragione…
Renato dei Kings
La favola comincia come tante…
c’era una volta un gruppo e c’eri tu…
sei forte e canti il rock così come piace a noi…
con te faremo I Kings che non finiranno mai…
Tre anni di avventure e di passioni…
a ripensarci tutto sembra un film…
abbiamo visto il sole e qualche volta un po’
di nebbia e abbiamo pianto anche lo so…
Ma dopo tutti i sogni c’è il risveglio,
e con l’autunno di tanti anni fa
abbiamo preso ognuno la sua strada,
e ognuno ha messo su casa in città…
La favola che sembra un’illusione
a volte è vera più della realtà…
sul palco sei rimasto cinquant’anni
per dirci che chi sogna non ha età!
E quando penso a te penso che adesso
non serve più parlarti perché ormai
puoi leggere i miei sogni e i miei pensieri,
e startene tranquillo dove sei…
Tu solo hai detto “No, io vado avanti…
io qui sul palco sono e resterò…“,
e come Ulisse in mare hai visto tutto,
il bello, il brutto, e pure questo so!
E mentre canti il rock con Little Tony,
con Elvis, Eddie Cochran e B.B. King,
con loro puoi cantare “Caffè amaro”,
e dire che tu sei Renato dei Kings!…
Eleonora
Quando mi hai detto gli anni che tu hai
mi hai sorriso e guardato come chi
non ne ha mai perso il conto e pensa che
ogni attimo ha avuto il suo perché…
Tu sorridi e mi dici “Sono qua
e progetto il domani che verrà”,
e ogni sera il bilancio ancora fai
e a dormire leggera te ne vai…
Eleonora, gli anni tuoi
sono piume e le ali tu le hai…
Eleonora, come sei
resta sempre e non cambiare mai!
Tu, ragazza del ’29, hai
visto il sole e la notte della storia e puoi
insegnarmi a capire che cos’è
che in un uomo ha valore, e il suo perché…
Per quei bimbi che hai avuto a scuola sei
la maestra che non si scorda mai,
perché hai dato a tutti qualche cosa in più
quel sorriso che hai sempre e solo tu!
Eleonora, gli anni tuoi
sono piume e le ali tu le hai…
Eleonora, come sei
resta sempre e non cambiare mai!
La biblioteca di facoltà
Non avevo ancora visto
questi tuoi occhi profondi
e già mi ero innamorato,
non ci crederai, di te…
eri là che riordinavi
tante carte e vecchi libri,
impegnata a sistemare
la biblioteca di facoltà…
Tu di schiena, faccia al muro,
io a sperare che qualcuno
ti chiamasse per vederti
finalmente in viso, ma
mi è bastato che tu solo
pronunciassi due parole,
per cadere innamorato
in un attimo di te…
Per amore si combatte,
si colpisce, si ferisce,
e da qualche cicatrice
non ci si riprende più!
Per amore c’è chi piange,
chi si illude e c’è chi muore…
io per te che sei l’amore
non mi sono arreso mai…
Eravamo due ragazzi
troppo acerbi per capire
che ogni giorno è una battaglia
che non sai se vincerai…
e la vita ci ha conciati
come pugili suonati,
ma ci siamo ritrovati
e non ci lasciamo più…
Per amore si combatte,
si colpisce, si ferisce…
e da qualche cicatrice
non ci si riprende più!
Per amore c’è chi piange,
chi si illude e c’è chi muore…
siamo qui, io, tu e l’amore
non ci lasceremo mai…
Veneto
È qui, è questo nord est
la terra che io amo,
dove è nato mio padre,
dove dico “io sono”…
Io la sento speciale,
e il perché io lo so,
e ogni volta che parto
dico “io tornerò”!
Terra che ha visto tutto,
ricchezza e povertà,
magari ha perso guerre
ma non la dignità…
terra di gente attenta,
che niente butta via,
che del lavoro ha fatto
la religione sua…
Veneto, tu mi hai dato
la vita e l’allegria,
che chi non ci conosce,
spesso chiama pazzia…
Veneto, sei la terra
per me che voglio stare
qui, dove il blu del cielo
si confonde col mare…
La tua è storia di gente
che è cresciuta con te…
gente ruvida e schietta,
senza ma e senza se…
gente che ha visto il bello,
e anche il brutto, e che mai
ha piegato la schiena…
io li chiamo “gli eroi”…
Mentre Roma cadeva
qui sull’acqua, in laguna,
nasceva una città
come al mondo nessuna…
città che ha dato fiato
sul mare e sulla terra
più ai flauti della pace
che alle trombe di guerra…
Veneto, tu mi hai dato
La vita e l’allegria,
che chi non ci conosce,
spesso chiama pazzia…
Veneto, sei la terra
per me che voglio stare
qui, dove il blu del cielo
si confonde col mare…
Dalla grande Venezia,
a Belluno e Rovigo…
da Verona a Vicenza,
da Padova a Treviso…
non c’è un angolo solo
dove non posso stare,
se il leone io posso
di San Marco vedere…
leone, amato insieme
da nati e importati…
leone da strappare
ai giochi dei partiti…
Dal Garda all’Adriatico,
dalle Alpi alle risaie,
siamo diversi e uguali,
sotto lo stesso sole…
siamo Celti incrociati
con barbari e Romani…
siamo un buon fritto misto
di Cristiani e pagani…
E rido quando sento
gente fantasticare
di una stirpe padana
che dovremmo salvare…
qui siamo tanti frutti
di alberi diversi…
siamo una macedonia
ricca di mille gusti…
Veneto, tu mi hai dato
la vita e l’allegria,
che chi non ci conosce,
spesso chiama pazzia…
Veneto, sei la terra
per me che voglio stare
qui, dove il blu del cielo
si confonde col mare…
E a chi dice che siamo
sposati col denaro…
figli di un solo padre,
Pantalone, l’avaro…
dico che siamo anche
quelli che se va male
sanno restare a galla…
formiche, e non cicale!
E quando una disgrazia
colpisce anche lontano,
siamo i primi a partire,
pronti a dare una mano!
Veneto, tu mi hai dato
la vita e l’allegria,
che chi non ci conosce,
spesso chiama pazzia…
Veneto, sei la terra
per me che voglio stare
qui, dove il blu del cielo
si confonde col mare…
A CASA MIA, DOPO CENA
Italia
La neve che arriva col vento del nord
copre tutto, anche il marcio che c’è
nell’Italia, paese che dubbi non ha
e che mai si domanda perché…
L’Italia è una bella ragazza che sa,
ma che soffre di qualche amnesia…
l’Italia sa tutto di squadre di calcio,
ma la storia non sa cosa sia…
L’Italia che ha perso la guerra,
non ha ancora capito perché…
se le chiedi che cos’è la mafia…
lei risponde “La mafia non c’è”…
La neve che arriva col vento del nord
copre tutto, anche i segni del tempo…
e sigilla in armadi d’acciaio le bombe
lascia i morti laggiù in fondo al campo…
L’Italia è una bella ragazza che sa,
ma che soffre di qualche amnesia…
L’Italia si infiamma per la Serie A,
ma la storia non sa cosa sia…
L’Italia che ha perso la guerra,
non ha ancora capito perché…
se le chiedi che cos’è il fascismo…
lei risponde “Il fascismo non c’è”…
La neve pian piano si scioglie e la terra
torna a farsi vedere e si sa
che le impronte di scarpe e scarponi,
già ti dicono chi è stato qua…
ma in Italia nessuno è curioso perché
chi fa troppe domande non sa
se vedrà il sole sorgere un altro mattino…
meglio forse guardare più in là…
L’Italia che ha perso la guerra,
non ha ancora capito perché…
se le chiedi in che mondo viviamo…
lei risponde che il mondo non c’è”…
Chiaroscuro
Noi siamo…
siamo la luce,
siamo un grande segno più…
sempre noi,
siamo la notte
quando il sole cala giù…
ma la vita sta nel mezzo,
dove niente è mai sicuro…
dove niente è definito,
dove è tutto un chiaroscuro…
Noi siamo,
siamo le mani…
siamo i grandi costruttori…
sempre noi,
le stesse mani
dagli istinti distruttori…
Qui nel petto abbiamo un cuore
un po’ tenero, un po’ duro…
niente è certo, definito,
siamo tutti un chiaroscuro…
Qualche volta ci guida la mente…
qualche volta guardiamo la luna…
qualche volta cerchiamo un amico…
qualche volta cerchiamo fortuna…
Noi siamo…
siamo cervelli,
siamo esseri pensanti…
sempre noi,
uniti o sparsi,
ma guardiamo sempre avanti…
Niente è eterno, tutto cambia,
niente è solo sporco o puro…
siamo uguali ma diversi,
siamo un grande chiaroscuro.
Funerale di un amore
Se hai capito che l’amore
è finito non gridare…
non lo scrivere sui muri…
a chi vuoi farlo sapere?
Non ci servono parole
o discorsi convincenti…
ciò che inizia può finire,
e noi non siamo due santi…
Ci eravamo presi bene…
due perfette calamite…
ora siamo vecchie auto
che non compreresti a rate…
Tra di noi c’era fusione,
una chimica profonda…
oggi invece ci infrangiamo
come sullo scoglio l’onda…
Funerale di un amore
che sembrava da manuale,
fatto di promesse eterne,
sciolte come neve al sole…
tu ti chiedi se le colpe sono mie
o se invece sono tue…
qui nessun di noi vincerà,
e perdiamo tutti e due!
Cerchi in Freud la soluzione
o un’ipotesi di uscita
dai problemi della coppia,
dalle ansie della vita…
e oggi incontri nuovi muri,
altri ostacoli e il problema
non accenna a ricomporsi,
e si spezza la catena…
Ci eravamo presi bene…
due perfette calamite…
ma la vita è più complessa
delle incognite già note…
nella nostra abbiamo visto
alti e bassi in tante fasi,
ma nell’ultima non c’era più
il piacere dei sorrisi…
Funerale di un amore
che sembrava da manuale,
fatto di promesse eterne,
sciolte come neve al sole…
tu ti chiedi se le colpe sono mie
o se invece sono tue…
qui nessun di noi vincerà,
e perdiamo tutti e due!
Questo è il prezzo che si paga
al concerto della vita…
niente prove, sei sul palco,
e la recita è finita!
Siamo tutti viandanti inesperti
C’è voluta una vita di pianto
con momenti di rara allegria…
per capire che qui in fondo al tunnel
la mia strada non so quale sia…
Ogni giorno è una nuova partenza
altre mete, obiettivi… altri sogni…
altri conti che dovrò saldare
nuovi stimoli, nuovi bisogni…
Ci vorrebbero forse due vite
per provare e fare esperienza…
per seguire un percorso… sbagliare…
riprovare con grande pazienza…
Nella prima ad esempio potrei
imparare ad essere uomo…
la seconda userei per scusarmi
e per chiedere a tutti perdono…
Siamo tutti inesperti e proviamo
a combattere questa battaglia…
per la vita non c’è un’accademia,
e sul ramo ogni uomo è una foglia…
Siamo tutti viandanti inesperti,
in cammino attraverso il deserto…
siamo navi in un mare in tempesta
e là in fondo non si vede un porto…
Siamo stati bambini, e da figli
cercavamo nel padre l’esempio,
ma, ancor prima di sentirci adulti,
eravamo già padri da tempo…
È così che cammina la storia,
tra successi, cadute e riscosse…
e talvolta la vita si apre
e si chiude in un colpo di tosse…
Siamo tutti inesperti e proviamo
a combattere questa battaglia…
per la vita non c’è un’accademia,
e sul ramo ogni uomo è una foglia…
Siamo tutti viandanti inesperti,
in cammino attraverso il deserto…
siamo navi in un mare in tempesta
e là in fondo non si vede un porto…
E non c’è un turno per riprovare,
per mandare all’indietro nel tempo
le lancette di questo orologio…
il pallone è già fuori dal campo…
E così all’improvviso ti accorgi
che in teatro della tua presenza
non c’è più traccia sul cartellone…
per te non c’è più un’altra partenza…
Siamo tutti inesperti e proviamo
a combattere questa battaglia…
per la vita non c’è un’accademia,
e sul ramo ogni uomo è una foglia…
Siamo tutti viandanti inesperti,
in cammino attraverso il deserto…
siamo navi in un mare in tempesta
e là in fondo non si vede un porto…
Gino Strada
Questo mondo sempre in guerra –
geopolitica e potere…
paraventi di bandiere –
manda uomini a morire…
Mentre l’arma spara e lascia
mari di morti e feriti,
tu col bisturi a lottare
per salvare I disperati…
C’è chi vive per amare
e chi sa soltanto odiare…
tu hai insegnato che ogni uomo
è una vita da da salvare…
Gino Strada, lasci un segno
grande come è grande un sogno…
e quel sogno che era il tuo,
ora è diventato il mio!
Tu l’hai detto e ripetuto
quanto assurda sia la guerra,
che arricchisce pochi e troppi
seppellisce sotto terra…
Tu l’hai detto e ripetuto
che il re è nudo e sbugiardato,
e hai incontrato, come Cristo,
farisei, Giuda e Pilato…
C’è chi vive per amare
e chi sa soltanto odiare…
tu hai insegnato che ogni uomo
è una vita da salvare…
Gino Strada, lasci un segno
grande come è grande un sogno…
e quel sogno che era il tuo,
ora è diventato il mio!
Degli uomini migliori
misuriamo la grandezza
dai nemici, sempre tanti,
e dalla loro bassezza…
ma di vermi, caro Gino,
è già piena la campagna…
mentre quelli come te, sai,
sono stelle di montagna…
C’è chi vive per amare
e chi sa soltanto odiare…
tu hai insegnato che ogni uomo
è una vita da da salvare…
Gino Strada, lasci un segno
grande come è grande un sogno…
e quel sogno che era il tuo,
ora è diventato il mio!
Valsella
Da vent’anni messe al bando,
in Iraq scoppiano ancora…
queste mine, le anti-uomo,
sono il meglio che ci sia!
Dietro un muro di vergogna,
costruite fuori Brescia,
da una fabbrica di morte
“Oscar” per tecnologia!…
Una fabbrica dal nome
che ricorda la montagna,
non la sabbia del deserto
che quel sangue si berrà…
Una fabbrica di morte
al servizio del sistema,
mentre Dio resta là in chiesa
e non passa mai di qua…
Il suo nome era Valsella…
sembra un luogo di vacanza…
ma nei sui laboratori
si studiava come fa
un oggetto, che a guardarlo
sembra un gioco per bambini,
a spezzare in un istante
una vita in un gran boom!…
Siamo tutti buoni e santi
qui in Italia, lo sappiamo…
sempre pronti al sacrificio,
come ai tempi del Vajont…
ma chiudiamo occhi e orecchi
quando l’oro arriva a fiumi,
e apre porte e anche portoni,
proprio come un ‘passepartout’…
Chi potrà ridare vita
a quei corpi devastati
dalle mine tricolori…
non saremo certo noi…
Con che cuore proponiamo
interventi umanitari
quando abbiamo con le mani
massacrato chi sta là?
I giocattoli in Italia
son la gioia dei bambini…
là, il bambino con le mine,
ride, e in un istante va!…
E alla fine paga sempre
chi ha subìto e chi ha patito…
paga il prossimo innocente
che domani morirà!
E’ l’amore che non c’è più
Ritorno a casa stanco, è stato un giorno lungo…
ti dico “Ciao, tesoro, come stai?”
tu rispondi solo “Non ne posso più…
non ha senso vivere così…”
Cronaca di un giorno come tanti ancora,
fatti di tramonti senza mai un’aurora…
un fiume in secca dove l’acqua ormai
non ha voglia più di scorrere perché, tu lo sai,
è l’amore che non c’è più…
è l’amore che non c’è più…
se c’è stato fra noi
è qualcosa che tra
freddo, lividi e offese non può
più trovare un motivo, un perché…
perché l’amore… non c’è più…
Di solito le canzoni hanno un lieto fine, ma
è grande la ferita… non si chiude più…
niente prigionieri in questa guerra mia…
e non provo più rimorsi, né sento dolore…
E’ l’amore che non c’è più…
è l’amore che non c’è più…
se c’è stato fra noi
è qualcosa che tra
freddo, lividi e offese non può
più trovare un motivo, un perché…
perché l’amore… non c’è più…
Veronica
Sveglia all’alba dopo un sonno
tormentato e senza sogni…
i ragazzi da svegliare,
da lavare e da vestire…
Loro a scuola, tu al lavoro,
tutti i giorni che Dio manda
dal suo Cielo sulla Terra…
tu combatti la tua guerra…
Ogni giorno un’alba nuova…
altre luci, altre speranze,
altri voli, nuovi sogni.
cieli con nuovi tramonti…
E tu sempre sulla breccia,
a resistere agli attacchi
di un destino che non ami
ma che poi neppure temi…
Nuota tu, con i tuoi figli…
attraverso questo mare…
non mollare, stringi i denti…
tu lo sai, ce la puoi fare…
Non mollare, stringi i denti…
finirà questa tempesta
tieni botta che domani
torna il sole e si fa festa
Duro vivere da sola,
e non è solo questione
di denaro, di risorse…
c’è che tutto adesso è in forse…
Duro leggere impotente
questa pagina del libro…
triste fine di un progetto…
pezzi di uno specchio rotto…
Ma tu guardi in prospettiva…
sparirà dal cielo il grigio…
vedi il sole all’orizzonte,
luce e pace dopo il fronte…
Così avanzi e stringi i denti…
il tuo motto è “tengo botta!”…
quando il gioco si fa duro
picchi forte e abbatti il muro!
Nuota tu, con i tuoi figli…
attraverso questo mare…
non mollare, stringi i denti…
tu lo sai, ce la puoi fare…
Non mollare, stringi i denti…
finirà questa tempesta
tieni botta che domani
torna il sole e si fa festa
A shade of grey
We are…
we are the light…
we are brighter than the sun…
Still us,
we are the dark…
in the night you can see none…
Yet real life is in the middle,
and we struggle every day…
I can play ‘til break my fiddle,
life is only a shade of grey…
We are…
we are the hands…
we are builders and destroyers …
Still us,
still the same hands…
giving water, lighting fires…
In our chests you feel hearts beat…
sometimes coward, sometimes brave…
nothing seems to be so neat…
we are all a shade of grey…
Sometimes we fight for our freedom…
sometimes we behave like slaves…
sometimes you see us go random…
sometimes we find the right place…
We are,
we are our brains…
actors ready for the show…
Always us…
yesterday children…
but tomorrow I don’t know…
Maybe nothing is forever,
maybe I will go or stay…
we can be of any colour…
we are all a shade of grey!
The funeral of our love
Wonder why our love is through…
it’s because of me and you…
Point your finger just at me
or at you, it’s plain to see…
We don’t need to tell the world…
this is not a tale of glory…
This is just a private deal…
it’s the end of a sad story…
We were certainly well matched…
we were like two perfect magnets…
Now we look like two old bangers
not to be used any longer…
We were like a fire burning…
body and soul… spiritual fusion…
What we are today is ashes…
no more fire… a sad illusion…
It’s the funeral of what
we’ve been growing like a child…
It’s the funeral of what
was a love so deep and wild…
Please don’t wonder who is guilty or innocent…
in this war nobody wins…
we’ll be falling down together…
like two birds who lost their wings…
You can call professor Freud…
he might keep you by the hand
to recover, touch the shore…
and rest quietly on the sand…
But you crash against new walls…
every step is a new problem…
You don’t know who you can call…
your laptop needs a new modem…
We were certainly well matched…
we were like two perfect magnets,
but this life is complicated…
it’s a cocktail of new problems…
Every day of our past life
can be stored like an old file…
every moment of today
we can say has lost its smile!
It’s the funeral of what
we’ve been growing like a child…
It’s the funeral of what
was a love so deep and wild…
Please don’t wonder who is guilty or innocent…
in this war nobody wins…
we’ll be falling down together…
like two birds who lost their wings…
That’s the price that we must pay…
we’re on stage, we’re one man band…
no rehearsal, we’re on air,
and our show is at the end!